venerdì 12 maggio 2017

The Treatment (Serie The Program #2) – Suzanne Young



Trama: Sono passate settimane da quando Sloane è stata dimessa dal Programma, il progetto sperimentale che obbliga gli adolescenti a rischio di depressione alla rimozione dei ricordi, eppure è ancora sotto stretta osservazione. Nonostante abbia dimenticato intere parti del suo passato, il cuore l’ha spinta di nuovo tra le braccia di James, il ragazzo che ha sempre amato. In questo modo, però, ha scoperchiato una scatola che avrebbe dovuto rimanere sigillata, mettendo in pericolo la validità stessa della terapia a cui entrambi sono stati sottoposti. Ma il Programma non può permettersi di fallire e dà il via a una caccia serrata. In fuga dagli stessi uomini che li hanno internati, Sloane e James non possono fare altro che unirsi a un gruppo di ribelli che
vuole scardinare l’impalcatura di segreti e bugie su cui si fonda il Programma. Riuscirci, però, è tutt’altro che semplice. Soprattutto perché l’unico indizio a disposizione è la pillola arancione che Michael Realm – il solo amico che Sloane aveva nel Programma – le ha lasciato prima di scomparire nel nulla. L’antidoto in grado di ripristinare i ricordi persi. La Cura su cui tutti vorrebbero mettere le mani. 
In un crescendo di inseguimenti, depistaggi e tradimenti, si conclude la storia d’amore di Sloane e James: il secondo, appassionante capitolo della serie bestseller del «New York Times».

Recensione ed analisi.
Subito dopo aver letto il primo della trilogia, dalla curiosità, sono subito passata al seguito della storia. Si nota in effetti un cambiamento di ambiente, in seguito agli avvenimenti accaduti alla fine del precedente libro.
Seppure stavolta ci siano molta più azione, new entries e nuovi pericoli, una cosa non ha cambiato la mia opinione: la protagonista Sloane. Continuo a ritenerla una “piagnucolona” in costante lotta con i suoi pensieri d’amore per il suo amato e, ancor di più, scene di gelosie e sguardi rubati con un altro personaggio verso il quale prova sentimenti contrastanti, che non si capisce mai se sono d’amore o perché gli deve la vita che le ha salvato. Non l’ho trovata cambiata, anzi. Certo, l’amore per James pare rafforzarla e resistere nell’andare avanti ad affrontare le cose, ma le lamentele non mancavano in alcun modo.
Invece ho potuto notare un James molto più maturo senza cambiare del tutto la sua indole scherzosa, ma di certo con un’altra visione delle cose che accadevano intorno a chi era coinvolto nel Programma.

Stile di scrittura.
Ribadisco ciò che ho scritto nell’altra recensione: essendo l’autrice sempre la stessa, la scrittura non è cambiata; la lettura è rimasta ancora scorrevole e semplice.
Anche la suddivisione della trama è rimasta tale: in 3 parti che indicano l’evoluzione della storia, ognuno delle quali contiene dai 14 ai 16 capitoli, e un epilogo finale.

Consigliato a chi piace pensare che l’amore vinca su tutto, anche sulla memoria.

Valutazione: 7.